Il grande interesse suscitato dal libro “La II Guerra Mondiale nel Ponente ligure” di Paolo Revelli ci ha spinto ad organizzare una seconda presentazione del volume, che questa volta si è svolta nei locali della libreria.
Paolo Revelli, nato a Genova nel
1984, si è trasferito da bAmbino con la famiglia a Taggia; laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche; la passione Per la Storia locale trasmessegli dal padre è accresciuta approfondendo le vicende riguardanti la Liguria durante gli studi di Storia Moderna e Contemporanea.
E’ proprio per rendere omaggio a questa passione che la scelta della foto per la copertina (“1943 – Due bambini a festa fotografati sull’argine del torrente Argentina, nei pressi del ponte romanico a Taggia”) è caduta su un immagine che ritrae il padre e lo zio da bambini.
L’idea iniziale del libro nasce dal’esigenza di colmare una lacuna: non esistono testi specifici che parlano del secondo conflitto mondiale nella nostra zona.
Il ponente ligure, a causa della sua posizione geografica ha patito sin da subito la decisione di entrare in guerra; per la prima volta la gente comune, i civili, hanno dovuto far fronte ad una situazione a cui non erano assolutamente preparati; con il crollo dell’economia locale, le principali fonti di sostentamento vennero a mancare, ma col tempo la popolazione pian piano si adattò alla situazione e grazie “all’arte di arrangiarsi” tipica dei liguri trovarono altri modi di procurarsi i beni di prima necessità, con il baratto o sfruttando le preziose risorse che il territorio ligure metteva a disposizione: le olive e il sale ricavato dall’acqua del mare.
Tante furono le persone che si rifiutarono di arruolarsi nell’esercito fascista e preferirono rifugiarsi in montagna: il merito di aver riunito tutte le forze e di avergli dato un orientamento comune è da attribuire a Felice Cascione.
Un momento commovente della lunga chiacchierata è stata quando cil nostro autore Ha raccontato al pubblico un episodio della sua storia familiare: l’avventura so viaggio di una settimana, compiuto dai suoi nonni e dai suoi zii, per andare a recuperare un carico prezioso: 100kg di farina bianca, dono di alcuni parenti di Savona.
Un documento prezioso trovato da Revelli durante il lavoro di ricerca svolto durante la preparazione del libro è stato il ritrovamento del diario personale del segretario comunale di Borgomaro, Vincenzo Calzia; la testimonianza offerta dalle memorie di Calzia ci da la possibilità di conoscere, da parte di chi ha vissuto questa esperienza sulla propria pelle, la realtà della vita durante la guerra; commentando l’incontro con un giovane parente destinato al fronte riporta: “Sorride, non sa ancora cos’è la guerra. Mi pare che abbia la stessa idea che avevo io quando partii per l’altra nel 1916, un’avventura da ragazzi”.